Negli anni 90 ho curato un libro intitolato Oltre Carl Rogers. Carl Rogers è stato uno dei più influenti psicologi del 20° secolo e lo avevo incontrato in diverse occasioni. Le sue idee, i suoi principi, il suo entusiasmo avevano avuto una grande influenza su di me, sul mio pensiero, il mio lavoro, la mia vita.

L’idea di Rogers era che, se si crea di un certo ambiente di condizioni psicologiche, seguirà necessariamente una crescita costruttiva della personalità. Queste condizioni includevano un’accurata empatia, una considerazione positiva incondizionata ed una certa autenticità che chiamava congruenza.

Nel libro Oltre Carl Rogers, che era una sorta di tributo, perché Rogers aveva un modo scientifico di pensare alle cose e sperava sempre che il suo lavoro sarebbe stato un trampolino di lancio attraverso il quale le persone sarebbero andate oltre, ebbene nel libro  ho raccolto gli scritti di circa una dozzina di professionisti e teorici eccellenti, che erano stati tutti, come me, influenzati dal lavoro di Rogers.

C’è un mio capitolo nel libro che si intitola: La condizione necessaria è l’amore. Il punto era, in primo luogo: quello sguardo positivo incondizionato, accurata empatia, sono parole tecniche del gergo psicologico per dire amore. La cosa importante nella vita è l’amore.

Comunque, c’è stata una svolta nel modo in cui l’ho presentata, che da allora fa parte del mio pensiero ed è stata ulteriormente sviluppata in un libro successivo dal titolo L’amore e le sue delusioni. La svolta è: secondo la teoria di Rogers, se siete in queste condizioni, se ricevete amore, avrete necessariamente una crescita costruttiva della vostra personalità. Ma quello che ho suggerito è che non è tanto il ricevere amore, quanto essere capaci di amare e ricevere il nostro amore. Questo è il punto cruciale.

Fondamentalmente la mia teoria era: le persone sono nate per amare. Entriamo in questo mondo di condizioni. Abbiamo una propensione innata ad amare, ad abbracciare, a raggiungere, a comunicare con le altre persone in questo mondo, e non solo con le persone, con le piante, gli animali, il cosmo, tutto.

Siamo esseri fatti di amore, vogliamo amare, siamo fatti in modo da volere amare. Ma, naturalmente, questo amore si imbatte nelle condizioni. Si scontra con le difficoltà di queso mondo materiale. Si imbatte in quello che i buddisti chiamano condizionalità. E questo scontro è frustrante, è difficile, è un impedimento, e così molto spesso l’amore ci carica di delusione. Cerchiamo di amare gli altri, ma sembra che loro non ricevano il nostro amore, e, naturalmente, questo in parte è solo una questione di modalità. Non ricevono il nostro amore nel modo in cui ci aspettiamo. Forse lo ricevono in qualche altro modo, ma non lo riconosciamo. Comunque sia è frustrante.

Quindi, questa teoria che siamo nati per amare e che la nostra vita in questo mondo condizionato è ciò che crea difficoltà in questo compito di vivere l’intenzione di amare, è una teoria che ho portato con me per molti anni.

Nella pratica del buddismo della Terra Pura noi esprimiamo il nostro amore ed il nostro amore non è mai deluso quando è diretto ad Amida. Amida è il Budda della Completa Accettazione. Riceve il nostro amore senza mettere alcuna barriera lungo la strada. Questo è il meccanismo basilare del nembutsu. Nel nembutsu grido ad Amida con tutto il mio amore e quell’amore è ricevuto.

Grazie mille!

Namo Amida Bu

Dharmavidya 

David

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