Qui in Francia il lockdown è al 18° giorno. Le persone hanno reazioni molto differenti a questa situazione. Alcune persone sono spaventate, alcune persone hanno molta ansia, alcune persone sono depresse, alcune persone sentono una sorta di alacrità, di esuberanza, sono sollevate dalle loro normali responsabilità, c’è una sorta di libertà nel non dover andare al lavoro, e così via. Altre, poiché non possono andare al lavoro, sono arrabbiate ed ansiose, cosa succederà al loro guadagno? Saranno in grado di sopravvivere? Saranno in grado di raccogliere i pezzi quando tutto sarà finito? Finirà mai? Stiamo entrando in una situazione diversa, un modo diverso di gestire la società? Ciò che sta succedendo resterà oppure sparirà non appena torneremo agli affari come  prima?

Ognuno ha una reazione unica alla situazione presente e, guardando la nostra personale reazione questa ci può dire molto, può essere molto utile, può essere un’ottima riflessione. E’ una buona meditazione, un guardare all’interno, un naikan se preferite. Possiamo vedere cosa sta succedendo dentro di noi in relazione a quello che conosciamo, quello che ascoltiamo dai notiziari, quello che ascoltiamo dai nostri amici. Forse conosciamo qualcuno che è in ospedale, forse siamo in relazione con qualcuno  che è in ospedale. Forse qualcuno che conosciamo è morto. Potremmo essere spaventati per noi stessi, potremmo essere ansiosi per gli altri, così via. Ma dal punto di vista spirituale, dal punto di vista della pratica, della fede, questo è un periodo in cui la fede è messa alla prova. In questo periodo scopriamo molto su quanto la nostra fede è reale.

E’ facile unirsi ad un gruppo, adottare un’idea, ritrovarsi con belle persone ecc., e pensare che siamo entrati nella fede, nella pratica, un impegno di qualche tipo, ma fino a quando non viene messa alla prova non sappiamo se è vera o no. Nel mio caso sono felice, la mia fede ha resistito in questa situazione. Non ho paura, non sono depresso, non sono abbattuto da questo. Potrei dire a me stesso: “Bene, si questo è vero, ma sei in buona salute al momento, cosa succede se ti ammali?”, ma so anche che, solo un paio di anni fa, forse tre, quando io stesso ero in ospedale in pericolo di vita per una malattia, so che la mia fede ha resistito, anche in quella situazione.

Quindi questa esperienza del nostro proprio processo può darci fiducia, a me dà fiducia, certamente mi dà fiducia, mi fa sentire che, qualunque cosa arrivi, mi verrà dato tutto il necessario per sostenerla, per essere un servitore fedele, per così dire, nella nuova situazione, qualunque essa sia. Se rimango qui in isolamento per molto tempo, senza vedere nessuno dei miei amici, se verrò trasportato in ospedale e attaccato a molti tubi e macchine, soffrendo molto dolore ecc., se davvero muoio, ho fiducia che qualunque cosa capiti, starò bene. Starò bene spiritualmente. Il mio corpo può soffrire, ma io starò bene nel mio cuore, nella mia mente, nel mio spirito. Questo perché ho fede. Questo si trova tutto nel Namo Amida Bu.

Namo Amida Bu, l’unica cosa reale e vera. Tutto il resto sono condizioni, sono circostanze, cose che passano. Sono cose che ci influenzano e poi passano. Noi passiamo, loro passano. Chissà cosa succederà dopo? Noi non possiamo avere il controllo della situazione. Questo va bene. Una grande accettazione è la natura del Budda Amida e, come servitore e discepolo di Amida Budda io posso avere fede ed essere in agio anche in questa situazione. Spero che lo possiate anche voi.

Grazie mille!

Namo Amida Bu

Dharmavidya

David

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