Podcast 26 del 26 giugno 2020 tradotto da Angela Romani

Che cos'è il Nirvana? Il Nirvana è lo stato in cui non si oppone resistenze al Darma.

Tutti noi abbiamo delle resistenze alle azioni del Darma nelle nostre vite. Il Budda parla di tre livelli di resistenza:

- il primo livello di resistenza è il desiderio;

- il secondo livello di resistenza è l'attaccamento alle forme;

- il terzo livello di resistenza è una resistenza senza forma, che non puoi etichettare chiaramente, ma che persiste nel cuore e si oppone al flusso del Darma; potremmo dire: contro il flusso del Tao.

Possiamo prendere questa come definizione formale.

Dal punto di vista del Buddismo della Terra Pura è una situazione inevitabile in questa vita. Viviamo in un mondo condizionato, in un mondo materiale per cui è inevitabile che ci siano limiti e restrizioni e che non possiamo semplicemente fluire completamente nella corrente del Darma. Non in questa vita.

A volte, naturalmente, una persona può essere così inebriata dal Darma che, in un certo senso, imita questo stato. E' pieno di ispirazione del Darma; questo può essere davvero uno stato meraviglioso in cui trovarsi, ma è anche impermanente, necessariamente in questa vita. Hai una grande esperienza spirituale ed è estatica per un po'. Poi svanisce, ma continui a portare delle tracce di quella meravigliosa esperienza.

Il termine comune di queste resistenze è "ego". La psicologia buddista è lo studio delle  nostre resistenze al Darma. E' lo studio del modo con il quale tali resistenze operano ed influenzano la nostra vita.

Ci sono dei segnali che si possono osservare, che si possono notare, che ti dicono che sei alle prese con tali resistenze. Uno di questi è che si usa il Darma per propositi mondani. Forse si sta usando il Darma per gestire il proprio livello di stress. Forse si sta usando la pratica del Darma per gestire la propria solitudine, il proprio senso di rifiuto. Forse lo si sta usando per una sorta di crescita individuale. Tutto questo è, in un certo senso, una "corruzione" del Darma. Detto ciò non si dovrebbe condannare così facilmente, perché questo è molto comune, è normale, è ciò di cui tutti soffriamo. Siamo tutti corrotti in vari gradi in questo senso.

Un altro indicatore è il senso di "dolore", il senso di "affronto", che si può manifestare con biasimo, condanna degli altri. Dove c'è un dolore c'è l'ego. Non sto parlando del dolore che senti quando ti tagli un dito. Intendo il dolore psicologico.

Questo genere di cose ci permette di sapere quando resistiamo al Darma, e quando resistiamo al Darma non siamo nel Nirvana; non siamo nel Nirvana e infatti resistiamo al Darma tutto il tempo, in un modo o nell'altro. Ma c'è un valore nell'osservare quanto sta accadendo; e qualche volta possiamo fare qualcosa al riguardo. Ma rendersi conto di quanto tale resistenza è radicata in noi è anche la base della compassione, perché ci dice che questo deve essere così anche per tutti gli altri; e vedere che siamo tutti nella stessa barca ci da una base per la solidarietà e per l'amore e compassione per gli altri.

E, anche se siamo in questo difficile stato, continuiamo a ricevere la grazia del Darma, del Budda. E' riconoscere questo, che anche esseri come noi così come siamo riceviamo il grande Darma nelle nostre vite, il significato fondamentale del Namo Amida Bu.

Namo Amida Bu

Grazie mille!

Dharmavidya

David

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