Vorrei dire qualcosa di più su pratyaya, ossia su come la mente è condizionata dal suo oggetto, e vorrei dire qualcosa su come questo si collega alla pratica spirituale, alla terapia e alla coltivazione dello spirito.

La mente è condizionata dal suo oggetto, quindi è importante quale oggetto è presente. Se avete un oggetto salutare, è più facile che abbiate una mente sana. Questo è il principio basilare della meditazione. La meditazione, fondamentalmente, consiste nel tenere in mente un oggetto salutare. E' anche il significato originale della mindfulness; se tenete a mente cose salutari, avrete una mente che volge al bene, avrete un buon cuore, avrete una buona vita.
Quindi sono importanti gli oggetti con i quali nutrite la mente, quale tipo di dieta mentale preparate per voi stessi e per le persone che influenzate: i vostri figli, i vostri clienti, i vostri amici, i vostri colleghi. Che genere di mondo preparate per loro? Questo conta, perché li influenzerà.
Una delle prime cose che notate quando vi recate in un tempio buddista forse è il giardino. Il giardino è allestito in un certo modo per dare un senso di calma, un senso di pace. Ci possono essere solo siepi, ruscelli e ponticelli o altro, ma è ideato per trasmettere il Darma. L'oggetto trasmette il Darma, perché l'oggetto implica un mondo, ed implica un mondo del Darma. Quindi, avere un oggetto salutare è molto importante.
Nel buddismo parliamo di meditazione, parliamo dei jhana. Il primo jhana è descritto nei testi come un pensiero applicato e sostenuto. Se prendete un oggetto e lo tenete in mente, senza passare da un oggetto all'altro, poi ad un altro, e ad un altro, come facciamo normalmente nella conversazione, ma tenete un solo oggetto in mente, allora mentre lo osservate, potete farlo in diversi modi, applica e sostiene il pensiero. E' descritto nei testi come tenere un vaso con una mano mentre con l'altra lo lucida. Quando lucidate un vaso, con una mano lo tenete e con l'altra mano tenete il panno e lucidate il vaso. Se lo fate, allora il vaso brillerà. La stessa cosa accade quando avete qualcosa in mente, se lo tenete a mente e lo osservate sempre meglio, allora lo vedrete con una nuova profondità. Inizia a risplendere, appaiono nuove cose da quell'oggetto.
Questo è vero in terapia ad esempio. Se porto la mente del cliente su un'altra persona significativa, mi dirà molto di più di quella persona; inoltre mi dirà molto dei fatti, delle esperienze che ha in relazione a quella persona o cose che emergono; e inizierà a vedere quella persona con una nuova luce. L'oggetto inizierà a brillare mentre lo lucida e questo porta a ciò che chiamiamo spostamento: l'oggetto è visto in un modo nuovo e, come abbiamo visto nel precedente discorso, una volta che l'oggetto è visto in modo nuovo, interpretato in modo nuovo, questo implica un cambiamento del mondo ed un cambiamento di identità. Quindi lavorare in questo modo con un oggetto è (che sia in psicoterapia o seduti sul vostro cuscino di meditazione) l'applicazione del principio del primo jhana, il primo stadio di meditazione, il principale fondamento della meditazione: ossia applicare la mente ad un oggetto per sostenerlo e farlo risplendere. In questo modo, il proprio mondo, il proprio sé, la propria identità cambierà e farà risplendere tutta la vostra vita.
Grazie mille!
Namo Amida Bu
Dharmavidya
David
 

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