Vorrei iniziare con un paio di riflessioni sulla situazione politica nella quale ci troviamo, in questa fase di sviluppo della pandemia.

Proprio ora la notizia più importante è: è possibile per la società “aprire” come viene detto (aprire l’economia), e come e quando può avvenire? In molte discussioni, il punto centrale delle discussioni, è in realtà il “quando”. E questo è abbastanza comprensibile. Ha a che fare con “quando sarà sicuro?”, data la prevalenza del virus nella nostra società. Ma anche il “come” ha veramente bisogno di attenzione. Come sarà l’apertura dell’economia, della società, quando avverrà, come procederà? Che forma prenderà? C’è una sorta di presupposto implicito nel cercare di tornare a com’era prima della pandemia il più presto e ampiamente possibile, pur riconoscendo che la piena estensione non sarà raggiunta a causa del danno irreparabile che è stato fatto.

Questa di sicuro non è la retta attitudine. In un certo senso la condizione in cui ci troviamo al momento è un’opportunità. A questo punto i vari governi in tutto il mondo sono in una posizione di potere ed influenza. Stanno salvando, stanno sovvenzionando, stanno fornendo garanzie ad una vasta gamma di organizzazioni ed individui per permettere loro di fare delle cose. Ed ha importanza quali queste cose sono.

Questo è un momento in cui potrebbe esserci una vera svolta nel modo in cui l’economia funziona. Potrebbe essere ispirato da principi importanti. Potremmo forse andare verso una economia molto più verde. Prima della pandemia tutti cominciavano a preoccuparsi della situazione ecologica. Questo è il momento in cui “potremmo” fare qualcosa al riguardo. Il modo in cui le garanzie governative vengono assegnate, scelte e selezionate, dovrebbero essere dettate da una visione positiva del futuro, in senso costruttivo, rispetto a dove dobbiamo andare. Se questo avverrà o meno non lo so, ma questo ha anche un parallelo con il modo in cui pensiamo alle nostre stesse vite.

Il buddismo è molto relazionato al karma, ed il senso buddista del karma è: quello che fate ha delle conseguenze, quindi è possibile dare forma al futuro. Il buddismo non è soltanto restare “qui ed ora”. Il buddismo riguarda azioni positive costruttive che portano ad un futuro migliore. Il Budda vede gli esseri alzarsi e cadere in seguito alle loro azioni. Quindi le loro azioni contano. E, cosa conta delle azioni, è l’intenzione dietro di esse.

Comunque quello che vediamo con i governi, vediamo con gli individui. Nel momento in cui avete la possibilità di fare la differenza, è spesso il momento in cui diventa, per varie ragioni, molto difficile attuare il retto principio, retto pensiero, retta visione, retta parola, retta azione, e così via. Diventa difficile seguire il sentiero in tali momenti, perché si è oppressi dalle circostanze. Si è sotto pressione, in questo caso, della paura della malattia, e l’ansia delle persone tende a causare loro un regresso piuttosto che un progresso.

In tempi come questi esistono delle possibilità, ed è qui che possiamo davvero “prendere il toro per le corna”. Ma possiamo farlo se siamo già preparati prima che una tale crisi sopraggiunga.

Se i governi  davvero intendevano unirsi prima della crisi, con la seria intenzione di creare un mondo più verde ad esempio, ora possono farlo. Ma è così facile, nel mezzo di una crisi, perdere la traccia del vostro buon proposito, della vostra buona intenzione, e smarrirsi.

Il buddismo consiste nello stabilizzare il senso della direzione, il senso del proposito, il senso del significato, dei giusti valori, della giusta direzione, prima che la crisi avvenga cosicché quando la crisi arriva si è in condizioni di agire con abilità, saggezza ed in modo compassionevole.

Grazie mille!

Namo Amida Bu

Dharmavidya

David

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