In questo discorso vorrei dire qualcosa sulla fede che mantiene aperti il cuore e la mente.

Viviamo in tempi incerti. Nessuno di noi si aspettava di essere in una tale condizione, con la pandemia che si scatena nel mondo in questo momento. Le cose arrivano inaspettatamente. Questo è vero anche nella vita spirituale. Arrivano cose che non vi sareste mai aspettati accadessero. Mantenere la mente e il cuore aperti richiede una certa fede. Molte persone hanno permesso alle loro menti di chiudersi. Hanno fissato determinati atteggiamenti. Hanno una visione politica fissa. Sono per questo e contro quello. O hanno una pratica spirituale fissa. E’ diventata una sorta di attività abituale, questo è utile in qualche modo, perché vi fa andare avanti, vi mantiene in carreggiata, ma il pericolo è che poi vi chiudiate, smettiate di guardare nuovamente a cosa avviene.

C’è un passaggio nel Sutra del Loto che vorrei leggere. E’ all’inizio del capitolo 4, il capitolo 4 è sulla storia del figlio prodigo. A questo punto c’è un gruppo di arhat, gli arhat sono esseri illuminati, che stanno parlando con il Budda e dicono:

“Ed ora, in presenza del Budda, abbiamo ascoltato gli shravaka ricevere l’annuncio della loro più alta e completa illuminazione e siamo molto gioiosi per avere ottenuto una tale esperienza senza precedenti. Non abbiamo mai considerato che saremmo stati sorprendentemente in grado di ascoltare questo meraviglioso insegnamento, e siamo contentissimi di aver ottenuto così grandi benefici ed un tesoro incommensurabile, che abbiamo conseguito sebbene non richiesto ed inaspettato”.

Ora, la cosa interessante per me in questo breve passaggio è che queste persone, che avevano praticato per anni e anni e anni e anni, hanno ricevuto un insegnamento “non richiesto ed inaspettato”. E’ una sorpresa, arriva improvvisamente, così!

Ci dice qualcosa sul giusto atteggiamento, sulla giusta visione da tenere verso la pratica spirituale. E poiché noi pratichiamo come esseri bombu ordinari, illusi, senza sapere quale sarà il passo successivo, siamo persi nel samsara. La luce del Budda ci arriverà, ma non tramite il nostro artificio. Se siamo illusi il nostro artificio sarà deluso. Non ci porterà nella direzione giusta. In questo caso la nostra pratica (il nostro progetto, la nostra intenzione) non genererà risveglio, illuminazione e così via. Qualunque benedizione abbia il Budda per noi, arriverà come una sorpresa, anche se abbiamo praticato per anni e anni e anni e anni. Quindi cosa possiamo fare?

Ciò che possiamo fare è il meglio che possiamo con la vita che abbiamo. Accettare la partita che ci è stata data, la situazione in cui siamo. Potrebbe essere il lockdown del coronavirus. Potrebbe essere qualunque situazione. Potrebbe essere una particolare pratica, qualunque sia. Diamo il meglio che possiamo. Diamo tutto ciò che possiamo nella presente circostanza. E poi potrebbe anche essere che arriveranno gli angeli a darci qualcosa di più, qualcosa di nuovo, ma arriverà come sorpresa. Non andiamo a cercare cosa hanno o cosa possono darci, perché non c’è la possibilità di comprendere o di trovare in quel modo.

Dobbiamo solo avere fede. Avere fiducia che, se facciamo del nostro meglio con quello che abbiamo ora, la situazione in cui ci troviamo proprio ora, e la viviamo con il giusto spirito, con compassione, gioia, amore e così via, allora tutto ciò che dovrà accadere accadrà, come potrà. E ci verrà dato tutto ciò di cui abbiamo bisogno nel momento giusto. Questo è il giusto atteggiamento verso la pratica e la vita.

Grazie mille!

Namo Amida Bu

Dharmavidya

David

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