Nel podcast di oggi spiego il significato del nembutsu dalla prospettiva dell’Amida Shu. Il nembutsu viene spesso cantato durante gli incontri buddisti, o individualmente durante una passeggiata, o di fronte al vostro altare di casa.

Namo Amida Bu: le sei sillabe NA MO A MI DA BU costituiscono una preghiera, che gode di immenso prestigio e riverenza. E’ essenziale per il buddismo in Cina, Corea, Vietnam e Giappone. In giapponese questa preghiera viene chiamata nembutzu, in cinese nian-fo.

Nembutsu: Nem significa mindfulness (consapevolezza), Butsu significa Budda. Quindi, nembutsu è avere il Budda nella mente, essere consapevoli del Budda. Qualunque cosa facciate siate consapevoli del Budda, ed il modo per essere consapevoli del Budda è richiamare la preghiera Namo Amida Bu.

Quindi questa è la pratica centrale, la pratica fondamentale nel buddismo Amida Shu.

Nell’Amida Shu diciamo che ci sono tre cose fondamentali:

1. Il primo fondamento è la natura ordinaria di coloro che aderiscono (bombu beings). Questo significa che la persona ordinaria è vulnerabile, fragile, incline all’errore. Diciamo: un essere ordinario con passioni ostinate. Questo siamo voi ed io! Questo è un bombu being. Questo è il primo principio;

2. Il secondo principio è la natura Trikaya del Budda: I il Budda è Verità Assoluta; II il Budda è un’apparizione nel mondo; e III il Budda è una presenza spirituale, sempre con noi, sempre disponibile, che ci avvolge. Questa è la natura Trikaya del Budda;

Quindi, avete da un lato l’essere ordinario, dall’altro la natura Trikaya del Budda, il Tathagata, poi:

3. Come un ponte tra questi due pilastri, avete il nembutsu. Il nembutsu è la preghiera che unisce l’essere ordinario al Budda.

Così, in un certo senso, il nembutsu sono io che chiamo il Budda. E’: “Per favore, vieni ad aiutarmi”. E’: “Prendo rifugio”. E’: “Grazie per tutto ciò che hai fatto, grazie per aver introdotto il Darma nella mia vita”. E’ tutto ciò che vorrei esprimere al Budda. Il tutto riassunto in sei sillabe. Sei sillabe che posso pronunciare in ogni occasione per collegare qualunque cosa succeda, qualunque cosa faccia, a quelle aspirazioni.

Ma il nembutzu è anche il Budda che chiama me. Il nembutsu è l’amore del Budda, La protezione del Budda che mi arriva. Il vero nembutsu è quello detto dal Budda.

Quindi, nem-butsu (consapevolezza del Budda): Namo Amida Bu.

Il “Namo” si riferisce ai bombu being (esseri ordinari), Amida Bu si riferisce al Budda Amitaba, Il Budda oltre la relatività, oltre le condizioni.

Quindi noi, esseri ordinari, imprigionati nelle condizioni, nella relatività e nella dipendenza, chiamiamo e apriamo il nostro cuore al Budda, che è oltre quelle limitazioni. Non appena riconosciamo la profondità della nostra natura vulnerabile, il nostro cuore si apre sempre di più, e “il seme del Budda” (Tathagatagarbha) discende nel nostro cuore e diventa la forza che guida la vera vita spirituale.

Non si tratta di fare uno sforzo supremo per fare di noi stessi degli esseri perfetti. Non abbiamo quel potere. Si tratta di permettere al seme del Budda, alla luce del Budda, all’amore del Budda di entrare in noi. Il nembutsu del Budda viene da noi e ci trasforma dall’interno, oltre il nostro piano conscio, anche oltre la nostra conoscenza; la via del Budda prevale. Abbiamo fede in questo, ringraziamo per questo, ci apriamo.

Questo è il nembutsu. Namo Amida Bu, Namo Amida Bu per ogni occasione.

Grazie mille!

Dharmavidya

David

You need to be a member of David Brazier at La Ville au Roi (Eleusis) to add comments!

Join David Brazier at La Ville au Roi (Eleusis)

Email me when people reply –