Tradotto da Angela Romani

Ecco il podcast di oggi. Si riferisce a Honen Shonin (1133-1212), il fondatore del buddismo della Terra Pura in Giappone e ai dieci Precetti Mahayana, che trovate sul sito: https://eleusis.ning.com/group/buddhism/forum/topics/ten-mahayana-precepts

Podcast

Nel prossimo Bodhi Retreat, ci sarà l'opportunità per le persone di prendere i dieci Precetti Mahayana. Inoltre ci saranno delle cerimonie nelle quali le persone che saranno ordinate prenderanno vari insiemi di precetti. Così in questo podcast vorrei dire qualcosa sull'atteggiamento e l'approccio ai precetti nell'Amida Shu.

Honen Shonin era lui stesso un monaco che osservava i precetti e che teneva le cerimonie dei precetti, anche ai membri della famiglia reale all'occasione.

Quindi, come consideriamo i precetti? A volte le persone sono riluttanti a prendere i precetti, perché avranno difficoltà ad osservarli perfettamente. Questo è un estremo. L'altro estremo: ci sono persone animate nel prendere i precetti, ma non si sforzano seriamente di seguirli. Nessuno di questi approcci è soddisfacente. Il buddismo è la via di mezzo.

E' vero che i precetti sono tali che è improbabile riuscire, anche con il massimo sforzo, a mantenerli perfettamente. Così ci si impegna a farlo, ma ripetutamente si fallisce. Tali fallimenti sono importanti. Se non provi non fallisci. Non ho mai fallito nel tentativo di raggiungere la vetta del monte Everest, perchè prima di tutto non ho mai preso una tale decisione. Altre persone che hanno provato a raggiungere la vetta talvolta hanno avuto successo e talvolta hanno fallito. Ma tutti hanno avuto esperienze che io non ho avuto e imparato cose che io non ho imparato. Quindi provare è importante.

Dunque, nel prendere i precetti, tentare è importante e noi generalmente non li somministriamo fino a quando non sia chiaro che la persona, prima ancora di prendere i precetti, stia già facendo uno sforzo serio per viverli, per essere conforme ad essi. Ciononostante, la realtà della vita, le condizioni esterne, il passato karmico, tutto ciò trama per allontanarci.

I precetti sono una descrizione della vita di un essere illuminato. E' scritto su "The Summary of Faith and Practice": L'illuminazione del Budda é definita dai precetti. Quindi i precetti definiscono il Budda. Prendendo i precetti non si pensi immediatamente di diventare un Budda, che li adempirà naturalmente.

Il Budda li adempie naturalmente, sia che abbia preso i precetti o no. Potresti avere il precetto di non indulgere mai nell'odio, ebbene, il Budda non indulge nell'odio. Non lo fa in modo naturale. Non può pensare ad alcuna ragione per indulgere nell'odio. Questo non perchè sta rispettando una regola, questo perchè è nella natura stessa del Budda essere così.

Quindi, questo è un lato: i precetti descrivono lo stato del Budda. L'altro lato è accettare che non siamo dei Budda, siamo esseri umani ordinari, ma facciamo del nostro meglio. Così, prendiamo i precetti per impegnarci ad approfondire i nostri sforzi nel fare il nostro meglio. Quando falliamo, impariamo. Non impariamo solo a correggere il nostro comportamento, ma impariamo qualcosa sulla natura umana.

I precetti, nel nostro approccio, non riguardano il controllo sociale e non implicano una punizione cosmica se non li mantieni. Sono un processo di apprendimento. Quindi ogni precetto è un tipo di koan. Mentre lotti con lui, impari e approfondisci, e scopri molto specialmente sulla fede. Una persona che ha completa fede, mantiene i precetti naturalmente. Quando noti che non li stai mantenendo, sai cosa sta succedendo alla tua fede.

I precetti sono molto utili, e aiutano a rafforzare la nostra fede nel Budda e nel processo che continua come risultato del Darma che è con noi.

Namo Amida Bu

Grazie mille!

Dharmavidya

David

You need to be a member of David Brazier at La Ville au Roi (Eleusis) to add comments!

Join David Brazier at La Ville au Roi (Eleusis)

Email me when people reply –