Spero che questo non sia troppo tecnico, o astruso, o complesso. Vorrei cercare di dare una spiegazione qui del perché la mia comprensione del Sutra del Cuore è qualcosa di diverso dal modo in cui lo troverete nei libri o su internet, e così via. Voglio concentrarmi in particolare su un passaggio al centro di questo cortissimo sutra che si legge in giapponese:
Ze ko ku chu
Mu shiki mu ju so gyo shiki
Mu gen ni bi sets shin ni
Mu shiki sho ko mi soku ho
Ora, mu, che appare spesso, mi avete appena sentito ripeterlo molte volte, significa “no”, “non”, o “senza”. Potrebbe essere la traduzione del suffisso -less in inglese. Quando dite che qualcosa è “shapeless” vuol dire che non ha forma.
Quindi mu significa non. Questo passaggio è generalmente preso come una lista (troverete molte traduzioni), una lista in negativo: senza forma, senza sensazione, senza percezione, senza formazioni mentali, senza coscienza, senza nascita, senza malattia, senza vecchiaia, senza morte, senza, senza, senza; come una lista.
Ora, in questa lista ci sono, per esempio, i cinque skanda, che in sanscrito sono rupa, vedana, samjna, sankara, vijnana, che, ancora, molti traduttori prendono semplicemente come una lista di diversi oggetti, spesso chiamati forma, sensazione, percezione, formazioni mentali, coscienza, come i costituenti di una persona. Prendono questi come ingredienti che potresti mettere in un dolce, li mescoli tutti insieme e fai un dolce. Sono presentati come una lista di oggetti separati.
Ora, io dissento da questo. Penso che, come con altre liste buddiste, non sono solo una lista, sono una sequenza. Rupa è la precondizione per vedana, vedana è la condizione per samjna, samjna la condizione per sankara, sankara la condizione per vijnana e così via. Ora torniamo al testo del Sutra del Cuore.
Se il Sutra del Cuore dicesse, come viene normalmente tradotto, nessuna forma, nessuna sensazione, nessuna percezione, allora sarebbe scritto: Mu shiki ju so gyo shiki.
Non è così. Si legge: Mu shiki mu ju so gyo shiki. C’è un mu in più. Quel mu in più fa la differenza.
Se io vi dico “no grit no pearl” (senza sabbia non c’è la perla), non la prenderete come se dicessi “non grit and no pearl” (senza sabbia e senza perla). Lo prendete come se dicessi che se non ci fosse la sabbia non ci sarebbe la perla. Lo stesso è vero con questa parte in questo passaggio. Quando dice mu shiki mu ju so gyo shiki, sta dicendo che se non c’è shiki, non c’è ju so gyo shiki. Se non c’è forma, senza rupa, allora non ci saranno nemmeno tutti gli altri skanda. Gli altri skanda verranno, saranno costruiti su questo skanda. E infatti prosegue dicendo che non ci sarà nessuna delle esperienze sensoriali che abbiamo, nessuna nascita, né malattia, vecchiaia e morte. Non ci sarà dukka. Non ci sarà l’ottuplice sentiero. Non ci sarà nessun conseguimento, illuminazione e così via. E sta dicendo che non può essere così, quindi rupa deve essere davvero importante nella prajna paramita.
Quando siamo nella prajna paramita, che comprende tutto il Sutra del Cuore, allora rupa figura, e figura fortemente. Non viene negato. Non viene eliminato, anzi è una parte essenziale di shunyata. Quando siete in shunyata, in quello stato dove c’è purezza, amore, compassione, e così via, shiki gioca una parte importante. Questo è il significato essenziale dell’intero Sutra del Cuore. E’ quell’extra mu che da il via al gioco.
Grazie mille!
Namo Amida Bu
Dharmavidya
David
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