E’ bene imparare il buddismo. Ancora meglio è discutere su ciò che avete imparato con altri membri del Sangha. In questo modo le relazioni crescono ed approfondiscono. Meglio di tutto è ascoltare gli insegnamenti, avere gli insegnamenti trasmessi  dal maestro. Il buddismo è stato trasmesso attraverso le generazioni da persona a persona. E ogni relazione con il maestro è sempre stata sottolineata per l’enorme importanza. Quindi il maestro è la connessione con il Buddha Shakyamuni. E’ la relazione con il maestro, che collega con lo spirito vivente di tutti i Buddha, non solo la teoria.

Ho visto recentemente degli scritti sul Sangha nei quali c’e un’intenzione deliberata di minimizzare la distinzione tra gli insegnanti e gli altri membri del Sangha. Questo è molto democratico, moderno e laico, ma è del tutto sbagliato dal punto di vista buddista. La relazione con il maestro è una cosa molto preziosa. Si passano molti anni ad approfondire la relazione e, in questo modo, si acquisisce il Dharma. Non conta che abbiate letto un migliaio di libri o soltanto uno o due. La relazione cuore-a-cuore è molto più importante.

Il Buddha aveva dei discepoli diretti, Shariputra ad esempio. I nomi dei discepoli diretti di Shakyamuni compaiono continuamente nelle liste all’inizio dei sutra. “Una volta il Buddha si trovava in tale o tal altro posto…..ed erano con lui i seguenti…..(con una lista di nomi)” Questo perché la relazione è così tanto importante. Tutti i sutra iniziano così, con una lista di persone che ricevevano gli insegnamenti direttamente da Shakyamuni.

Shariputra stesso aveva dei discepoli (molti!), e quei discepoli avevano dei discepoli. Quindi, potete vedere, che c’è una struttura ramificata. Ci saranno state persone lontane da Shakyamuni, queste persone lontane non necessariamente conoscevano Shakyamuni direttamente. Ci sono sutra nei quali questo tipo di persone incontrarono Shakyamuni e non lo riconobbero. Shariputra ovviamente avrà sempre riconosciuto il Buddha, erano amici intimi. 

Quindi, qui c’è una differenza. Se siete discepoli di una persona, un discepolo diretto, allora trascorrerete la maggior parte del tempo possibile con quella persona. La sosterrete. Le darete attenzione e riceverete attenzione e farete tutto il possibile per far fluire il Dharma tra di voi. 

Se siete un discepolo di un discepolo, allora avrete quel tipo di relazione con la persona che è il vostro diretto insegnante, ma non significa necessariamente che avete la stessa relazione con l’insegnante dell’insegnante. Il mio guru principale è stata Kenneth Roshi, il suo maestro era Koho Zenji. Io non ho mai conosciuto Koho Zenji. Quindi c’è una differenza. Possiamo dire che la relazione che ognuno ha con il proprio maestro è qualcosa di molto speciale, come il Buddha e Shariputra, e questo fluisce nel mondo. Ed è per via di quella forte connessione  cuore-a-cuore alla radice, che c’è qualcosa che fluisce nel mondo. Quando non c’è, allora il Sangha diventa soltanto una sorta di club sociale o un gruppo di interesse comune, che va benissimo, ma che non è il Dharma.

Quindi, giusto poche parole su maestro e discepolo.

Grazie mille!

Namo amida Bu

Dharmavidya

David

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