Al tempo del Buddha Shakyamuni l’India era suddivisa in un certo numero di piccoli stati. Stati diversi erano governati in modi diversi. Magadha era un regno, altri stati erano, si potrebbe dire, repubbliche o stati tribali, con un Consiglio tribale. I Vajji erano una confederazione di numerosi piccoli gruppi tribali che si riunivano per una mutua cooperazione e difesa. 

Il Buddha aveva viaggiato per la maggior parte dell’India settentrionale ed aveva sostenitori in molti luoghi diversi. All’età ottant’anni si rese conto che la sua vita volgeva alla fine. Disse a Mara: “Avrai presto la strada libera, ma mi restano alcuni mesi prima di allora” e durante quei pochi mesi pare abbia fatto un viaggio. Era ancora abbastanza in forma da poter camminare per distanze considerevoli e nel Parinibbana Sutra lo vediamo andare di luogo in luogo. Teneva un discorso che entusiasmava le persone, poi diceva ad Ananda: “Ora, Ananda, andiamo a….” nel tal posto, partivano e teneva un altro entusiasmante  sermone nel nuovo luogo, poi di nuovo: “Ora, Ananda, andiamo a….” e andavano nel posto successivo, procedevano in questo modo. Quindi, fece una specie di tour e suppongo possiate vedere come si preoccupava di infondere energia ai suoi seguaci, sapendo che presto non avrebbe più potuto condurli. D’ora in avanti dovranno stare in piedi da soli. Quindi viaggiò il più possibile.

Inoltre era un momento difficile, perché incombeva una guerra imminente tra quei paesi ed alcuni dei discorsi del Buddha trattavano di come vivere in pace e come acquisire forza nella comunità. Gli stessi principi potevano essere estesi al Sangha stesso, e Lui tenne dei discorsi su questo, su come mantenere un buon Sangha.

Alla fine trovò la sua strada nel paese dei Malla. Ebbe molto sostegno tra i malla, deve essere stato il luogo in cui si sentiva al sicuro e contento. Quindi andò nella foresta di Sal, la foresta di alberi di sal, dove la sua vita si concluse. La morte effettiva sembra essere stata accelerata da un’intossicazione alimentare. Il Buddha si sdraiò tra due grandi alberi e diede le sue ultime istruzioni ai suoi discepoli più vicini.

Dopo la sua morte il popolo malla venne e condusse il suo corpo in città. C’erano dei rituali da svolgere, poi lo portarono fuori città ed il corpo venne cremato.

Durante la settimana delle cerimonie, naturalmente, si era sparsa la voce che il Tathagata era morto. Vennero ambasciatori da altri paesi e tribù. Ci fu un negoziato sulla distribuzione delle reliquie dopo la cremazione. Le reliquie furono divise in otto parti e poste in diversi luoghi dell’India. Furono eretti stupa come reliquiari, nei quali i fedeli potevano portare il loro rispetto e ricevere ispirazione, il potere della presenza del Buddha.

Erigere stupa e dirigersi alla presenza del Buddha , ricevendo il potere del Buddha: questa è stata l’origine del buddismo della Terra Pura. Questa è l’origine del potere del Buddha. Anche se non abbiamo uno stupa possiamo rivolgerci al Buddha e possiamo ricevere quello spirito e quel potere. Chiamando Namo Amida Bu non saremo mai rifiutati.

Namo Amida Bu

Grazie mille!

Dharmavidya

David

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