Il termine “sravaka” può essere tradotto come discepolo. La parola significa “colui che ascolta”, che presta attenzione, ma anche qualcuno che parla, che esprime. Da questo possiamo vedere quale sia il ruolo di discepolo. Il discepolo è colui che:

- ascolta il Dharma;

- riceve il Dharma;

- insegna il Dharma;

- trasmette il Dharma.

Vale la pena riflettere su questi quattro aspetti del vivere la vita del discepolo. 

Il discepolo ascolta il Dharma. Sravaka vuol dire semplicemente “colui che ascolta”, che ascolta attentamente, che riceve il Dharma. Se siete discepoli di un maestro, allora ascolterete gli insegnamenti di quel maestro. Riceverete il Dharma nella forma impartita da quell’ insegnante. Sebbene il Dharma in sé sia immutabile, eterno e così via, deve avere una forma per essere trasmesso, ed ogni insegnante avrà un proprio stile e modo di presentarlo.

Quindi lo Sravaka lo riceve e, quando diciamo “riceve”, ricevere è molto più che solo ascoltare. Prima c’è l’ascolto, poi la vera ricezione, perchè ricevere veramente quell’insegnamento, vuol dire metterlo in pratica. Quando si mette il Dharma in pratica, vuol dire che lo si è ricevuto davvero.

Quando lo si riceve e lo si mette in pratica diventa parte della propria vita. E’ la propria vita. Diventa il centro della propria vita. Allora viene espresso naturalmente. Viene espresso formalmente quando si tiene una lezione o un discorso, ma viene espresso in qualunque cosa, anche in una conversazione casuale, nel proprio lavoro quotidiano o nelle attività della giornata. Ovviamente, la forma effettiva che assume poi nella vita dello sravaka sarà diversa dalla forma che aveva nella vita del maestro. Ciò è dovuto alla differenza di personalità, di circostanze e così via. In questo senso la forma cambia, ma l’essenza rimane la stessa. Se si riceve l’essenza, allora si esprime naturalmente nella vita. E quando si esprime in modo naturale nella vita, questa è anche comunicazione.

Quindi il discepolo, lo sravaka ascolta il Dharma, riceve il Dharma ed esprime, insegna,  trasmette il Dharma. Quando c’è l’opportunità di insegnare in modo formale lo fa, ma, in ogni caso, gli sravaka porteranno le persone verso il Dharma semplicemente con il loro modo di vivere, semplicemente con l’alacrità delle loro vite, con la luce che ora c’è nelle loro vite e che è stata messa in atto da questo processo.

Quando lo sravaka ha espresso il Dharma, condotto altri al Dharma,  questi  lo ricevono e lo mettono in pratica nelle loro vite, allora possiamo dire che il Dharma è stato trasmesso.

Quindi, abbiamo quattro fasi:

  • ascoltare il Dharma;
  • ricevere il Dharma;
  • esprimere il Dharma;
  • trasmettere il Dharma.

Questo è ciò che si intende per sravaka. Lo sravaka è colui che fa queste quattro cose. Tutto ciò non è tanto un espediente, quanto solo una descrizione del processo di qualcosa che avviene in modo del tutto automatico quando il proprio cuore è toccato dal Dharma.

Questa è la vita del discepolo.

Namo Amida Bu

Grazie mille!

Dharmavidya

David

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